giovedì 23 luglio 2015

Quali soluzioni per la depressione?

I farmaci per curare la depressione sono detti antidepressivi e in generale si possono dividere in tre grandi categorie:

Gli antidepressivi triciclici

Gli antidepressivi inibitori delle mono amino ossidasi

Gli antidepressivi a struttura non triciclica o di seconda generazione

Gli antidepressivi triciclici o ATC, son chiamati così per la loro struttura chimica a 3 anelli, sono stati i primi a essere usati dagli anni Cinquanta, essi hanno mostrato chiaramente la loro efficacia sui livelli di serotonina e noradrenalina, con un'efficacia del 70%. Questi antidepressivi, tuttavia, hanno alcuni effetti collaterali sull’acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale per la trasmissione dell’impulso nervoso, tali effetti sono: tachicardia, aritmie, arresto cardiaco e per tale motivo sconsigliati a pazienti che soffrono di malattie cardiache. Altri effetti collaterali sono secchezza delle fauci, stipsi, ritenzione urinaria, offuscamento della vista, talora ansia o confusione mentale, disturbi della memoria, astenia, alterazioni ECG e più raramente aumento di peso, alterazioni ematochimiche, ittero epato-cellulare o colostatico, eiaculazione ritardata nell'uomo, reazioni cutanee.

L'altra categoria di antidepressivi sono gli anti-MAO, inibitori della monoaminoossidasi. I MAO sono enzimi che metabolizzano serotonina e catecolamine cioè adrenalina, noradrenalina e dopamina. Gli IMAO o anti monoaminossidasi, inibendo gli enzimi responsabili della metabolizzazione di questi neurotrasmettitori, producono un aumento della concentrazione degli stessi nel sistema nervoso centrale. Non presentano un'efficacia maggiore o particolari vantaggi rispetto agli antidepressivi triciclici, mentre hanno alcuni effetti collaterali maggiori rispetto a essi. Fra gli effetti collaterali si riscontra: eccitamento, insonnia, tremori, allucinazioni, ipotensione, sudorazione ridotta, ritardo dell'eiaculazione, ritenzione urinaria, reazioni cutanee, aumento di peso. In alcuni casi gravi gli I-MAO possono causare crisi ipertensive con emorragia cerebrale anche fatale, preceduta da forti mal di testa, vomito, dolore toracico. Producono inoltre effetti tossici in interazione con sostanze contenti elevate dosi di tiramina quali i formaggi, alcuni vini e birre, fegato, trippa, aringhe, fagioli, banane, fave e fichi.
Una seconda metodica è la terapia elettroconvulsiva, la quale pur avendo un successo ampio nella risoluzione del problema, la riporto solo ed esclusivamente per dovere di cronaca. Esso è giustamente messo in discussione per la sua invasività e per le conseguenze dovute ai fattori secondari che produce sul soggetto, ma essendo qui a riportarvi quelle che nel tempo sono state e sono ancora oggi le possibili soluzioni, ho ritenuto mio dovere farne almeno cenno. Non mi dilungo nella trattazione di ciò, perché verrei meno a quello che è il mio credo professionale. Dobbiamo avere la sospensione del giudizio sull’utente, ma ritengo che a quelle che possano essere delle violenze e per me, la terapia elettroconvulsiva, indipendentemente dal risultato o meno, è una violenza, possiamo obiettare. L’ho riportata quindi solo perché è stata utilizzata e non avrei argomentato in maniera esaustiva quelle che sono le soluzioni alla depressione, senza farne cenno. Chiusa la parentesi elettroconvulsiva, propongo l’ultima, non per importanza ma da un punto di vista cronologico, soluzione al problema depressione, la psicoterapia. Esistono varie scuole di pensiero, ma sembra che la terapia cognitivo comportamentale costituisca quella con un maggior successo in campo.
Quali sono gli aspetti della terapia cognitivo comportamentale?
 L’unione dei termini cognitivo e comportamentale fa riferimento rispettivamente a ciò che accade nella nostra mente, tutti i processi mentali quali ad esempio l’attenzione o la memoria e a tutto ciò che noi facciano.
 La psicoterapia di tale impostazione rimanda al cosiddetto Modello A-B-C, acronimo di Antecedence – Belief - Consequence.  Antecedence è la condizione in cui il soggetto percipiente si trova antecedentemente all'insorgere del comportamento problema, Belief è la convinzione, idea o immagine mentale in seguito alla quale si produce il comportamento problema e Consequence è il comportamento problema che il soggetto mette in atto. Le persone nel loro quotidiano di norma passano direttamente dall’Antecedence alla Consequence, non avendo consapevolezza di quali siano i loro Beliefs che hanno messo in moto la Consequence o comportamento problematico. Quest’ultimo quindi è per loro incomprensibile e soprattutto inaspettato. L'obiettivo del terapeuta cognitivo-comportamentale è di ridurre il comportamento di evitamento e permettere al soggetto quello che è chiamato reframing cognitivo, ristrutturazione cognitiva e aiutare il paziente a sviluppare delle capacità che gli permettano di affrontare la situazione, tali abilità sono chiamate coping. Il soggetto, per riuscire a sviluppare tali capacità è esposto dal terapeuta alla situazione temuta, per comprenderla e indagarla, l’efficacia quindi è data dalla possibilità del terapeuta di poter monitorare quelli che sono gli aspetti influenti dell’ambiente, permettendo al soggetto di promuovere un comportamento capace di superare i suoi ostacoli interni.
Ci sono anche altre impostazioni psicoterapeutiche che si occupano di depressione, ho ritenuto opportuno parlarvi di quella cognitivo comportamentale perché, come ho asserito in precedenza, è la terapia ritenuta migliore nella soluzione al problema depressione, vi saluto dandovi appuntamento a un successivo incontro. Alla prossima





Rosaria Uglietti

Nessun commento:

Posta un commento