I farmaci per
curare la depressione sono detti antidepressivi e in generale si possono
dividere in tre grandi categorie:
Gli
antidepressivi triciclici
Gli
antidepressivi inibitori delle mono amino ossidasi
Gli
antidepressivi a struttura non triciclica o di seconda generazione
Gli
antidepressivi triciclici o ATC, son chiamati così per la loro struttura
chimica a 3 anelli, sono stati i primi a essere usati dagli anni Cinquanta,
essi hanno mostrato chiaramente la loro efficacia sui livelli di serotonina e
noradrenalina, con un'efficacia del 70%. Questi antidepressivi, tuttavia, hanno
alcuni effetti collaterali sull’acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale
per la trasmissione dell’impulso nervoso, tali effetti sono: tachicardia,
aritmie, arresto cardiaco e per tale motivo sconsigliati a pazienti che
soffrono di malattie cardiache. Altri effetti collaterali sono secchezza delle
fauci, stipsi, ritenzione urinaria, offuscamento della vista, talora ansia o
confusione mentale, disturbi della memoria, astenia, alterazioni ECG e più
raramente aumento di peso, alterazioni ematochimiche, ittero epato-cellulare o
colostatico, eiaculazione ritardata nell'uomo, reazioni cutanee.
L'altra
categoria di antidepressivi sono gli anti-MAO, inibitori della
monoaminoossidasi. I MAO sono enzimi che metabolizzano serotonina e
catecolamine cioè adrenalina, noradrenalina e dopamina. Gli IMAO o anti
monoaminossidasi, inibendo gli enzimi responsabili della metabolizzazione di
questi neurotrasmettitori, producono un aumento della concentrazione degli
stessi nel sistema nervoso centrale. Non presentano un'efficacia maggiore o
particolari vantaggi rispetto agli antidepressivi triciclici, mentre hanno
alcuni effetti collaterali maggiori rispetto a essi. Fra gli effetti
collaterali si riscontra: eccitamento, insonnia, tremori, allucinazioni,
ipotensione, sudorazione ridotta, ritardo dell'eiaculazione, ritenzione
urinaria, reazioni cutanee, aumento di peso. In alcuni casi gravi gli I-MAO
possono causare crisi ipertensive con emorragia cerebrale anche fatale,
preceduta da forti mal di testa, vomito, dolore toracico. Producono inoltre
effetti tossici in interazione con sostanze contenti elevate dosi di tiramina
quali i formaggi, alcuni vini e birre, fegato, trippa, aringhe, fagioli,
banane, fave e fichi.
Una seconda
metodica è la terapia elettroconvulsiva, la quale pur avendo un successo ampio
nella risoluzione del problema, la riporto solo ed esclusivamente per dovere di
cronaca. Esso è giustamente messo in discussione per la sua invasività e per le
conseguenze dovute ai fattori secondari che produce sul soggetto, ma essendo
qui a riportarvi quelle che nel tempo sono state e sono ancora oggi le
possibili soluzioni, ho ritenuto mio dovere farne almeno cenno. Non mi dilungo
nella trattazione di ciò, perché verrei meno a quello che è il mio credo
professionale. Dobbiamo avere la sospensione del giudizio sull’utente, ma
ritengo che a quelle che possano essere delle violenze e per me, la terapia
elettroconvulsiva, indipendentemente dal risultato o meno, è una violenza,
possiamo obiettare. L’ho riportata quindi solo perché è stata utilizzata e non
avrei argomentato in maniera esaustiva quelle che sono le soluzioni alla
depressione, senza farne cenno. Chiusa la parentesi elettroconvulsiva, propongo
l’ultima, non per importanza ma da un punto di vista cronologico, soluzione al
problema depressione, la psicoterapia. Esistono varie scuole di pensiero, ma
sembra che la terapia cognitivo comportamentale costituisca quella con un
maggior successo in campo.
Quali sono gli
aspetti della terapia cognitivo comportamentale?
L’unione dei termini cognitivo e
comportamentale fa riferimento rispettivamente a ciò che accade nella nostra
mente, tutti i processi mentali quali ad esempio l’attenzione o la memoria e a
tutto ciò che noi facciano.
La psicoterapia di tale impostazione rimanda
al cosiddetto Modello A-B-C, acronimo di Antecedence – Belief -
Consequence. Antecedence è la condizione
in cui il soggetto percipiente si trova antecedentemente all'insorgere del
comportamento problema, Belief è la convinzione, idea o immagine mentale in
seguito alla quale si produce il comportamento problema e Consequence è il
comportamento problema che il soggetto mette in atto. Le persone nel loro
quotidiano di norma passano direttamente dall’Antecedence alla Consequence, non
avendo consapevolezza di quali siano i loro Beliefs che hanno messo in moto la
Consequence o comportamento problematico. Quest’ultimo quindi è per loro
incomprensibile e soprattutto inaspettato. L'obiettivo del terapeuta
cognitivo-comportamentale è di ridurre il comportamento di evitamento e
permettere al soggetto quello che è chiamato reframing cognitivo,
ristrutturazione cognitiva e aiutare il paziente a sviluppare delle capacità
che gli permettano di affrontare la situazione, tali abilità sono chiamate
coping. Il soggetto, per riuscire a sviluppare tali capacità è esposto dal
terapeuta alla situazione temuta, per comprenderla e indagarla, l’efficacia
quindi è data dalla possibilità del terapeuta di poter monitorare quelli che
sono gli aspetti influenti dell’ambiente, permettendo al soggetto di promuovere
un comportamento capace di superare i suoi ostacoli interni.
Ci sono anche
altre impostazioni psicoterapeutiche che si occupano di depressione, ho ritenuto
opportuno parlarvi di quella cognitivo comportamentale perché, come ho asserito
in precedenza, è la terapia ritenuta migliore nella soluzione al problema
depressione, vi saluto dandovi appuntamento a un successivo incontro. Alla
prossima
Rosaria Uglietti
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